About me

Gilda Pantuliano, classe 1972, vive e opera a Salerno. La sua articolata ricerca artistica, sviluppata per cicli, è orientata verso tematiche ambientali e sociali collocandosi nella corrente dell'artivismo. Inquieta, poliedrica e versatile, GildaPan spazia tra diverse tecniche padroneggiando sia le più tradizionali - la modellazione con l'argilla, la creazione di oggetti e piccoli complementi di arredo assemblando materiali di recupero, la pittura, il collage, la cartapesta, le installazioni che quelle digitali - che quelle digitali - pittura digitale, collage fotografico digitale, modellazione 3D, software di grafica vettoriale e NURBS - conservando una cifra stilistica originale e riconoscibile. La sua produzione multimediale, estremamente contemporanea come le tematiche che spesso affronta, rivela la sua indole visionaria, complicata, intuitiva. Sin dall'esordio suscita l'interesse di critica, pubblico e stampa per l'originalità della ricerca artistica e la coerenza tra le tematiche trattate e il suo impegno come attivista per l'ambiente, vincendo premi in tutti i concorsi d'arte ai quali partecipa.

Sin dal primo ciclo di lavori Le orme sull'acqua, nato a Procida nel 2013, la sua visione eco-etico-estetica è già chiara: denuncia l'abbandono delle reti da pesca nei mari e il conseguente fenomeno della pesca fantasma, nefasto per l'ecosistema marino. Linguaggio e tecnica sono estremamente contemporanei, collage digitali realizzati con fotografie alle reti da pesca dai colori accesi che occupano tutto lo spazio quasi a voler oltrepassare le cornici in un horror vacui specchio dell'inquietudine dell'artista per le sorti del pianeta. Nel 2022, in occasione di una mostra personale a Procida, Leorme sull'acqua si arricchisce con I Quadrilli, quindici piccole installazioni in teca realizzate con tecnica mista su collage fotografico digitale, ispirate a un'antica e controversa tradizione dell'isola in bilico tra sacro e profano. Si amplia così ancor di più il raggio di interesse delle ricerche dell'artista che sconfina nell'antropologia.

In Parole in luce, il secondo ciclo di lavori nato nel lockdown del 2020, la protagonista è la memoria e la sua trasmissione attraverso il libro, in una profonda riflessione sul destino della carta stampata nell'era della digitalizzazione del sapere.

Nel più recente ciclo di lavori, [reliquiă], l'artista si spinge a sperimentare l'uso di materiale organico (sangue, lacrime, capelli) per creare piccole installazioni che trattano il tema della violenza sulle donne e il rapporto con il corpo.

"Una nuova forma di arte politica, l'artivismo. Gli artivisti si interrogano su alcune emergenze del nostro tempo. Aprono piste sulla superficie della cronaca. Si impegnano in atti concreti, coraggiosi, visionari. Per immaginare un altro futuro." (Vincenzo Trione, Artivismo. Arte, politica, impegno, Einaudi, Torino, 2022)

Si sono interessati al suo lavoro: Rino Mele, Daniele Radini Tedeschi, Antonella Nigro, Mariangela Bognolo, Nunzia Giugliano, Bruno Pappalardo, Gianfranco Pugliese e altri. È stata recensita da RAI Cultura, ANSA, Leggo, Il Mattino, La Città di Salerno, Le Cronache, L'Occhio, Espressioni d'Arte, I fatti, Il bello, PuraCultura e tante altre testate on line e cartacee. È presente in volumi e cataloghi con ISBN, tra i tanti si citano: Atlante dell'Arte Contemporanea De Agostini 2020, Liber,Centro Studi Hemera 2019, Donne in luce, Pagine 2019. 

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